XXVI Congresso AIOL – Sessioni Regolari e Speciali
SESSIONI REGOLARI
Le tematiche oggetto delle sessioni plenarie saranno definite in base alle tipologie di contributi sottomessi al Congresso.
SESSIONE SPECIALE 1 – Ecological Restoration: prevent, halt and reverse the degradation of ecosystems
Chairs:
Silvia Bianchelli (Università Politecnica delle Marche), silvia.bianchelli@univpm.it
Antonio Pusceddu (Università di Cagliari), apusceddu@unica.it
The UN Decade on Ecosystem Restoration aims at “prevent, halt and reverse the degradation of ecosystems worldwide”. This is particularly urgent for freshwater and marine ecosystems, subjected to unprecedent levels of human impact. Restoration is a key action for the UN Sustainable Development Goals by addressing the sustainable management and protection of ecosystems to avoid significant adverse impacts, including by strengthening their resilience, and taking action for their restoration. In this regard, new scientific results and technologies are available, but a concerted effort is required to scale up the interventions on a wide geographical area, across different ecosystems, also to face the climate change. Integrated environmental management actions are needed for the preservation and restoration of habitats and species based on the best scientific knowledge. Ecological restoration can stimulate social awareness about the need of protection measures, promoting economically and ecologically sustainable restoration actions.
SESSIONE SPECIALE 2 – Visione multidisciplinare e trans-ecodominio per la gestione e il controllo delle specie aliene invasive / Multidisciplinary and trans-ecodomain vision for the management and control of invasive alien species
Chairs:
Angela Boggero (CNR-IRSA Verbania), angela.boggero@cnr.it
Agnese Marchini (Università di Pavia), agnese.marchini@unipv.it
Giuseppe Brundu (Università di Sassari), gbrundu@uniss.it
Gli stakeholder che lavorano su protezione, gestione, uso sostenibile della biodiversità e degli ecosistemi e adattamento ai cambiamenti climatici, sono consapevoli dell’importanza di considerare le specie aliene invasive (IAS) nella gestione degli ecosistemi e della biodiversità e dell’urgenza di trovare corrette integrazioni tra conoscenze scientifiche, buone pratiche e normativa vigente. Valutare la vulnerabilità degli ecosistemi acquatici e terrestri all’arrivo delle IAS e i loro impatti sono obiettivi strategici che possono essere raggiunti attraverso approcci olistici, integrati e multidisciplinari per una gestione trans-eco-dominio del problema, fornendo contributi su larga scala per ottenere informazioni basilari per comprendere i problemi posti dalle IAS e fornendo soluzioni generali a sfide condivise che si spera condurranno alla riduzione delle IAS e all’efficace conservazione della biodiversità.
Stakeholders working towards protection, management, sustainable use of biodiversity and ecosystems, and adaptation to climate change, are aware of the importance of considering invasive alien species (IAS) in the management of ecosystems and biodiversity, and of the urgent need to find correct integrations among scientific knowledge, best practices and current legislation. Assessing the vulnerability of aquatic and terrestrial ecosystems to IAS arrival and their impacts are strategic objectives. These can be achieved through holistic, integrated and multidisciplinary approaches to managing the problem in a trans-eco-domain way by providing large-scale contributions to gain common ground for understanding the problems posed by IAS and general solutions to shared challenges that will hopefully lead to IAS reduction and effective biodiversity conservation.
SESSIONE SPECIALE 3 – Effetti della pandemia da SARS-CoV2 sugli ecosistemi acquatici
Chair:
Jacopo Chiggiato (CNR-ISMAR Venezia), jacopo.chiggiato@cnr.it
Giuseppe Scarcella (CNR-IRBIM), giuseppe.scarcella@cnr.it
Michela Rogora (CNR-IRSA), michela.rogora@cnr.it
Il 9 marzo 2020 l’Italia entra nella fase di lockdown. Per contenere il propagarsi del contagio da coronavirus SARS-CoV2, le attività economiche non essenziali vengono interrotte e la popolazione è indotta a rimanere a casa. Altri paesi europei e Mediterranei seguiranno con le stesse misure. Con questa scelta, di fatto, si dà anche il via ad un esperimento, unico nel genere e senza precedenti dal dopoguerra, di drastica riduzione dell’impatto antropico sull’ambiente. La sessione si propone di raccogliere contributi sulla valutazione e la comprensione degli effetti del lockdown, con conseguente riduzione/modifica dell’impatto antropico, sia durante sia dopo la pandemia iniziale sugli ecosistemi marini, costieri e di acque dolci.
SESSIONE SPECIALE 4 – Gli studi ecologici di lungo termine per la comprensione delle risposte degli ecosistemi acquatici agli impatti antropici e climatici
Chairs:
Giuseppe Denti (CNR-IRSA di Taranto), giuseppe.denti@irsa.cnr.it
Silvia Pulina (Università di Sassari), pulinasi@uniss.it
Negli ultimi decenni stiamo osservando come indiscutibilmente attività antropiche e cambiamento climatico determinino delle modificazioni sugli ecosistemi acquatici. Gli studi continuativi su lunghe serie temporali aiutano a documentare tali variazioni, comprendere molti tratti della biodiversità e discriminare caratteristiche modificazioni occasionali da tendenze globali. Identificare le condizioni di ‘base’ di un ecosistema rappresenta lo strumento necessario per osservare e comprendere l’impatto delle perturbazioni antropiche e climatiche a livello locale e le loro interazioni con processi più ampi, riguardanti scale globali. L’analisi dei trend su lunghe scale temporali fornisce linee guida a cui fare riferimento per valutare i cambiamenti futuri e quindi per favorire un uso consapevole dell’ambiente, per conservare la biodiversità e mitigare gli effetti delle alterazioni indotte dalle attività umane.
SESSIONE SPECIALE 5 – Processi fisici e biogeochimici in ambienti marini e d’acqua dolce: misure e modelli
Chairs:
Claudia Dresti (IRSA-CNR, Verbania), claudia.dresti@irsa.cnr.it
Diego Copetti (IRSA-CNR, Brugherio), diego.copetti@irsa.cnr.it
Andrea Fenocchi (Università di Pavia), andrea.fenocchi@unipv.it
Il comportamento di ogni ambiente acquatico è il risultato dei numerosissimi processi fisici, biogeochimici ed ecologici, in larga parte interdipendenti, che avvengono contemporaneamente. Per formulare delle ipotesi su un fenomeno osservato, è fondamentale effettuare misure sui processi che possono averlo causato. Se ciò non basta, oppure se si vuole estrapolare l’andamento del fenomeno in condizioni diverse, si possono realizzare dei modelli, che comunque necessitano di misure di campo per dare risultati appropriati. Questa sessione speciale vuole raccogliere i contributi sulle tecniche di misura, sui modelli e sui rapporti tra questi due strumenti scientifici, relativamente a tutti i fenomeni che avvengono nei corpi idrici, promuovendo lo scambio di conoscenze tra studiosi di diversi tipi di ambienti (laghi, fiumi, mari, estuari, lagune).
SESSIONE SPECIALE 6 – Aquatic microbiomes and microbial pathogens across the One Health spectrum
Chairs:
Grazia Marina Quero (CNR IRBIM), graziamarina.quero@cnr.it
Ester Eckert (IRSA-CNR, Verbania), estermaria.eckert@cnr.it
The One Health concept underlines the relationships between animal, human, and environmental health. At times of global changes, including aquatic microbiome in a One Health approach demands for the exploration of the ecological interplay between microbes (including pathogens), humans, animals, and the environment. This thematic session is intended to collect scientific contributions on all aspects and open issues concerning the aquatic microbiomes and microbial pathogens across the full spectrum of aquatic ecosystems and their interconnections with humans and animals, with potential ecological and health implications.
SESSIONE SPECIALE 7 – Laghi artificiali, stagni e lagune costiere del Mediterraneo: una risorsa a rischio
Chairs:
Cecilia Teodora Satta (Università di Sassari), ctsatta@uniss.it
Federico Marrone (Università di Palermo), federico.marrone@unipa.it
L’area mediterranea è caratterizzata dalla presenza di ecosistemi peculiari, fra questi i laghi artificiali, gli stagni e le lagune costiere rappresentano importanti risorse che supportano una elevata biodiversità e forniscono beni e servizi ecosistemici fondamentali. Le sempre crescenti pressioni antropiche sul territorio, abbinate all’azione dei cambiamenti climatici che si manifestano con sempre maggior frequenza anche con eventi eccezionali, ne stanno modificando o impattando la struttura e il funzionamento, sia a livello delle componenti abiotiche che biotiche. Nell’ambito di questa sessione auspichiamo di confrontarci in maniera trasversale sulle conoscenze esistenti e quelle da approfondire, con l’obiettivo di individuare strategie comuni indirizzate a meglio comprendere e preservare questi importanti e talvolta poco indagati ecosistemi.